Il progetto LUPPOLO.IT, finanziato dal MiPAAF con D.G. n. 96732 del 28/12/2016 e coordinato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), è il primo progetto di ricerca nazionale sulla coltivazione del luppolo in Italia.

Il progetto, che vede coinvolte ben 10 Strutture CREA con competenze multidisciplinari che spaziano dalla genetica vegetale, alla qualità delle produzioni, alla meccanizzazione, si pone come obiettivo generale di migliorare la sostenibilità e la competitività dei birrifici artigianali attraverso il miglioramento competitivo e qualitativo delle materie prime, principalmente del luppolo, da impiegare nella produzione di birre artigianali 100% Made in Italy.

Il progetto analizzerà anche le dinamiche economiche e strutturali della filiera brassicola e saranno valutati i fabbisogni di intervento e gli strumenti di policy necessari al fine di rendere pienamente trasferibili i risultati conseguiti.

La piena realizzazione degli obiettivi progettuali favorirà lo sviluppo di filiere corte, in grado di garantire ai piccoli e medi produttori una migliore redditività, nonché un più facile accesso dei consumatori ai prodotti di qualità.

In particolare, l’attività progettuale consentirà di:

  1. effettuare una mappatura delle aree vocate alla coltivazione del luppolo in funzione dei principali fattori pedoclimatici;
  2. identificare le varietà internazionali di luppolo maggiormente diffuse in Italia, stimare la loro adattabilità ai diversi areali in termini agronomici e qualitativi, valutare l’impatto del post-raccolta sui principali caratteri qualitativi, nonché l’impatto sugli aspetti sensoriali della birra prodotta;
  3. valutare la possibilità di introdurre una gestione meccanizzata del luppoleto in grado di ridurre l’apporto di manodopera nell’intero ciclo colturale del luppolo;
  4. analizzare la variabilità genetica dei luppoli spontanei in alcune regioni d’Italia come fase propedeutica ad un futuro programma di breeding;
  5. valutare lo stato fitosanitario dei luppoleti considerati, individuando le fitopatie ed i fitofagi diffusi e le varietà maggiormente colpite, al fine di definire opportune strategie di controllo e prevenzione degli stessi;
  6. identificare e valutare orzi caratterizzati da buona qualità maltaria ed elevata capacità produttiva da impiegare insieme al luppolo italiano per la produzione di birre 100% Made in Italy;
  7. analizzare le dinamiche economiche-strutturali della filiera brassicola artigianale favorendo processi di cooperazione fra gli attori del settore;
  8. trasferire i risultati ottenuti agli stakeholders di settore.

Tale approccio a un “percorso italiano” di coltivazione del luppolo, se pienamente realizzato, comporterà un’innovazione nella qualità delle materie prime e del prodotto finale, valorizzando il territorio nazionale come risorsa unica.